venerdì 6 febbraio 2009

Vergogna

Mi vergogno di vivere in un paese in cui il governo può decidere come deve morire una persona, in cui non c'è rispetto per il dolore e i sentimenti, in cui i problemi urgenti vengono trascurati in nome del presenzialismo.
Mi vergogno di vivere in un paese in cui una persona malata o sofferente non potrà farsi curare solo perchè è straniera o sfortunata, in cui i ministri inneggiano alla "cattiveria" invece che alla giustizia e all'onestà.
Mi vergogno di vivere in un paese in cui ragazzi di 16 o 18 o 30 anni danno fuoco a un essere umano perchè si annoiano e in cui una donna intervistata chiama questi comportamenti criminali "semplici ragazzate".
Mi vergogno di vivere in un paese in cui in nome della sicurezza si calpestano i diritti umani, in cui si schedano i senzatetto, in cui si accendono gli istinti peggiori a partire dalla paura.
E siccome non voglio sentirmi responsabile di questa vergogna, farò del tutto per reagire e per far emergere un paese diverso.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido la vergogna di quanti come noi si sentono bollire il sangue davanti a comportamenti che tentano di accendere gli istinti peggiori nella nostra società. Il termine demagoggia arrossisce davanti a questa visione politica che sta trascinando, nel 2009, un intero paese in un passato tanto cupo quanto disastroso. Un presidente del consiglio che per un proprio disegno propagandistico, richiama a se tutta una sottocultura sopita, pronta ad infiammarsi davanti alla propaganda e cinicamente indifferente davanti alle tragedie che giornalmente vedono i più deboli presi di mira, umiliati, ignorati e ghettizzati. I piccoli gerarchi vaticani, fermi al loro triste e mediocre fanatismo, dimenticando che se l'Italia è il paese più credente del mondo, è anche il paese dove 4 organizzazione criminali prolificano tenendo in ostaggio la metà della nostra terra. Pronti a accusare un padre disperato di essere un assassino, scordando costantemente la pietà cristiana.
Confido nelle persone che trovano nella solidarietà, nel senso civico e nella fraterna convivenza la reale essenza dell'esistenzadell'uomo.

Veronica ha detto...

Roberto, grazie. Che dire? Sono d'accordo con quanto hai scritto e spero soltanto che le persone ancora capaci di indignarsi e di immaginare un modo diverso di far andare le cose possano a poco a poco cambiarle.

Anonimo ha detto...

Mi associo alla vostra indignazione. C'è una cappa pesante che avvolge il nostro paese, c'è un'ingerenza intollerabile da parte di chi dovrebbe occuparsi di ben altro e non speculare sul dolore altrui.
Sono amareggiata perchè vedo un popolo di zombi indifferente agli altri, sempre più chiuso in se stesso che si nasconde dietro false certezze.
Credo nell'impegno civile e nelle persone che sentono l'esigenza di fare qualcosa per cambiare lo stato delle cose per quanto impossibile possa sembrare.
Occore risvegliare le coscienze.