lunedì 28 luglio 2008

Il valore delle scelte

Eccomi di nuovo qui, dopo diversi giorni di assenza. In effetti, tenere un blog è un impegno, che si prende innanzi tutto con se stessi, serve a darsi una certa disciplina, a scegliere gli argomenti che stanno maggiormente a cuore, così tanto da volerli condividere. Poi è sicuramente un impegno verso i lettori, che magari non saranno molti o anche immaginari ma se non si scrive per qualcuno sarebbe inutile farlo.

E quindi, è a volte una scusa dire e convicersi che non si ha tempo, che si è stanchi, che non si ha voglia...un impegno va mantenuto, ed è necessario farlo al meglio.

In questi giorni di "assenza", di cose nel mondo ne sono successe e decidere di parlare di una sola sarebbe davvero arduo. Dai temi politici (la giustizia, l'immigrazione, i diritti civili) allo sport (il doping, le olimpiadi) alla realtà locale e familiare ho solo l'imbarazzo della scelta.

Ecco, la scelta: questo è un tema importante, il tema dei temi, di cui si sono occupati fior fiore di pensatori e filosofi. Credo sia la mia croce e delizia: da un lato non sopporto in nessun ambito di essere costretta, ingabbiata, senza poter decidere liberamente; dall'altro mi ritrovo spesso e volentieri trafitta dai dubbi e macerata nell'indecisione di fronte ai bivi che la vita di ogni giorno ci pone di fronte.

Sì, perchè scegliere significa sempre rinunciare e quando si imbocca una strada, si perde irrimediabilmente l'altra. Io non riesco facilmente ad accettare questa perdita e solo con sofferenza alla fine faccio le mie scelte, decretando, così, la fine di tutte le opportunità che potevano aprirsi e che invece sono chiuse inevitabilmente.

A volte invidio tanto le persone che vanno sicuri per la loro strada, guardando sempre avanti, senza essere mai sfiorati dal dubbio. E' pur vero, che tra l'immobilismo e la presunzione di stare sempre nel giusto, ci sono mille sfumature...ma avete mai pensato seriamente a come la nostra vita sia tutta costellata da scelte non fatte, possibilità sfumate, strade dimenticate? E cosa saremmo noi oggi se a un certo punto avessimo preso un altro bivio, cioè scelto una scuola diversa, un fidanzato diverso, un viaggio diverso?

giovedì 10 luglio 2008

Le previsioni meteo

Avete notato come le previsioni del tempo e le notizie che riguardano il tempo atmosferico siano diventate preponderanti sia nei giornali sia in tv? Mi domando come mai il caldo d'estate e il freddo in pieno inverno siano diventate emergenze nazionali e che scopo abbia terrorizzare le persone con titoli sensazionalistici, che annunciano lo scioglimento del Polo Nord o la desertificazione per il prossimo week-end.
Mi viene un dubbio: ci sarà forse una precisa strategia per cui è meglio anestetizzare le menti dei lettori o telespettatori con false-notizie o false-emergenze piuttosto che analizzare i reali problemi del nostro tempo?